Attentato a Sharm el Sheikh
Mi sono svegliato stamattina poco fa, a mezzo dì. Come solito ho acceso la tv per vedere che ore fossero. Raitre. Televideo. Ore 12:00. Ritorno a vedere le immagini. Edizione del Tg3. "Attentato a Sharm el Sheikh, accertate 75 vittime fra cui una italiana: Sebastiano Conti, catanese". Ora le vittime sono divenute 83, i feriti più di 200. Ma le immagini continuano a scorrere. Sullo schermo le foto di hotel, pizzerie, stazioni dei taxi, bazar, o meglio quello che ne resta. Tutto distrutto, tutto devastato. La rivendicazione effettuata poco fa riconduce ancora ad Al Qaeda, in particolare al gruppo che alcuni mesi fa, attaccarono Taba, sul Sinai, dove morirono due italiane. Autobombe e kamikaze sono stati gli assassini di questa volta. Non so cos'altro aggiungere. A questo punto pare che vi sia una strategia, soprattutto in Egitto. 1. Si colpisce Sharm el Sheikh è un "fortino dell'oro" per l'economia egiziana; 2. Si ripropone lo stesso scenario di Taba, e questo equivale a sottolineare la mancanza di sicurezza; 3. Questi primi due punti vanno a riabbracciare quella pianificazione pre-elettorale (già adottata in Spagna per "spodestare" Aznar) che vedranno il presidente egiziano Mubarak candidato a dicembre per la conferma del suo ruolo. Attentati che servirebbero per invertire la politica egiziana, quindi. La cosa è comunque orrenda. Ultima nota: se volete viaggiare nel mondo (la Farnesina sconsiglia l'Egitto ora) visitate il sito internet: www.viaggiaresicuri.mae.aci.it creato in collaborazione con il Governo Italiano. Dblk.
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