Le Grandi Interviste Di Dblk
Di lui dicono: Sempre acuto e brillante! (Jim Momo), forma mentis è il mio ideologo di riferimento (Diderot) e ce ne sarebbero molte altre. Io dico solo, take a seat and enjoy him.
Nome
Mentis, Forma Mentis.
Il tuo è “un blog sottovalutato”, forse perché spesso parla di filosofia, anche lei molte volte dimenticata. Tu come ti sei interessato alla filosofia?
Per disperazione, e immagino anche per vocazione. E' successo che in quel periodo ero libero, lo stesso lei, per cui ci siamo messi insieme. Il mio è un “blog sottovalutato” perché così lo definì un altro blogger (Malvino) in un'intervista, e me ne vanto.
La prima cosa che si chiede a chi si occupa di questi temi è la più classica delle domande. Chi siamo, dove andiamo, e perché viviamo?
Credo che sarò una delusione. Siamo quel che siamo, andiamo dove andremo, viviamo perché sì. Diversamente, non ce lo domanderemo. Ma potrei buttarla sul “il nulla non esiste, per cui siamo destinati ad essere qualcosa.” A noi è concesso sicuramente il destino.
Ho letto che uno dei tuoi filosofi preferiti è Alberto Savinio, fratello di De Chirico. Ce ne parli?
Alberto Savinio (Andrea De Chirico) non è propriamente un filosofo, non più filosofo di un Carlo Emilio Gadda, per intenderci. E' prima di tutto pittore e compositore, ma sarebbe meglio dire che è pittore, compositore e scrittore allo stesso tempo, per mettere le tre cose sullo stesso piano. La mia passione per Savinio nasce da ciò che scrive, dal suo stile tra l'ironico e il lirico, dalla sua intelligenza, dalla sua acutezza e dalla sua eleganza. Savinio dovrebbero leggerlo nelle scuole al posto dei soliti noti, o forse no, meglio che la scuola non ce lo rovini facendone un totem qualsiasi.
Hai scritto: “(Pascal, ndr) Dice che l'uomo è cosciente e la natura no, che l'uomo ha il dono dell'intelligenza ed è per questo che la natura confida in lui per essere custodita, dice proprio così, che la natura "confida" nell'uomo. Strano che qualcosa che non ha coscienza possa confidare in qualcuno. O fai poesia o fai filosofia, per dire”.
Pur avendo capito che non ti piace Pascal, devo dire che è comunque interessante la sua famosa scommessa di origine cristiana. Che ne pensi?
Della scommessa penso quello che si pensa delle scommesse: che “è facile confondere la speranza con la probabilità” (Primo Levi). Ognuno sia libero di scommettere su ciò che vuole. Di Pascal penso che è furbo. Io ho scelto di scommettere su un'altra cosa, e non mi sento in colpa.
Sempre nel tuo blog: “... cercando la verità la filosofia uccide se stessa?... e se fossero i filosofi i primi a non voler risolvere i problemi per non rimanere senza filosofia, così, subliminalmente...
Se fossi un filosofo non mi impegnerei a risolvere un bel nulla: un amore finisce, la filosofia è per sempre...”
Ma allora non sei un filosofo? E quindi, cos’è o chi è un filosofo?
Tutt'altro, lo sarei due volte. Ma le cose si scrivono anche per divertimento, al lettore il compito di metterci il senso critico (mi pare che lo spunto di partenza fosse una riflessione di Wittgenstein). Qui si dice: se la filosofia trovasse tutte le soluzioni, si toglierebbe il gusto di filosofare, allo stesso modo in cui se la medicina guarisse tutte le malattie, i dottori perderebbero il lavoro. Il filosofo, lo dice il nome, è colui il quale ama conoscere le cose, e l'oggetto amato lo si vuole conservare. Al filosofo che ama i problemi, converrebbe conservare i problemi. Ma è una boutade, un paradosso, sarebbe a dire che agli antivirus converrebbe incoraggiare la diffusione delle epidemie.
“Eraclito già diceva che tutto è polemos, guerra intesa nel senso di equilibrio che scaturisce dalla continuo scontro fra gli elementi contrari...”
Solo con questa l’uomo trova il suo sfogo. E quindi anche per te la pace eterna è impensabile?
“Impensabile” è una parola grossa. Direi che se c'è, allora ci tocca anche la pace eterna.
Rimanendo in tema di filosofia, secondo te è ancora valido il mito della caverna di Platone?
Essendo essenzialmente una metafora, è sempre valida, ma per gli usi più disparati, non solo per quelli pensati da Platone. Per esempio, ci si possono fare dei quadri.
“Nel caso mi trovassi dalla parte del torto sarei comunque pienamente nel giusto: è giusto, infatti, che vi siano gli ingiusti, i quali permettono ai giusti di essere giusti.” A questo punto ti chiedo se sei d’accordo che il male giustifica il bene e ne fa parte imprescindibile (teoria diffusa in tutto il mondo dalla Grecia allo Yin e Yang orientale).
Sono d'accordo sul fatto che ogni cosa trae il suo significato dalle relazioni che instaura con le altre. Se non esistesse “un certo” male, anche “quel certo” bene sarebbe un'altra cosa, e viceversa.
Perché ultimamente il mondo torna a rivolgersi prepotentemente ai vari maghi, pseudo stregoni, finti mistici …?
Non mi risulta che abbia mai smesso di farlo. Si cercherà sempre una soluzione, la differenza sta nel prodotto che ti rifilano.
Epicuro parlava del quadrifarmaco come panacea di ogni dolore umano, ponendo così anche un limite alla morte ridotta quasi a qualcosa controllabile dall’uomo. Che ne pensi?
Non sono propriamente un materialista epicureo, sono più uno stoico, se proprio vogliamo buttarla sull'ellenismo. Epicuro si consola pensando che tutto è casuale, io mi consolo pensando che tutto è destino.
A proposito cosa c’è dopo la morte?
Ti pare che io possa saperlo? Visti i tempi che corrono, probabilmente sarei milionario, venderei l'esclusiva a David Letterman.
E forma mentis crede in Dio?
Sono agnostico, se c'è, farà di me ciò che vuole, se non c'è, lo stesso. Non mi piace chi pretende qualcosa da Dio, sempre che esista, mi piace ancora meno chi pretende da me che anch'io mi metta a pretendere.
Cos’è il tempo?
Questa la so: è un modo della percezione, la nostra. Il tempo è relativo, accelera e decelera, fa un sacco di cose a nostra insaputa, ma soprattutto, il tempo ammazza. E' per questo che nel pacchetto consolatorio dei filosofi e dei teologi ci sta spesso l'idea dell'eternità.
A questo punto visto le recenti polemiche fra Stato, Stato etico, Chiesa, Islam, … non posso fare a meno di chiederti una tua opinione sul ruolo della religione oggi.
Il ruolo della religione, essenzialmente, è sempre lo stesso: offrire una visione consolatoria. Tutto legittimo, se non fosse che non tutti si consolano allo stesso modo. Allora il punto sta proprio qui: ognuno sia libero di consolarsi come meglio crede.
Leggendo il tuo blog, poi mi è parso di capire che non hai un rapporto soddisfacente con la religione cattolica.
Hai capito bene.
Papa Benedetto XVI, nel suo discorso di Ratisbona, parlava del rapporto ragione-religione, che deve andare di pari passo ed è unito. Che ne pensi?
E' quel “deve” che non quadra. Un conto è “se va”, e un conto è “se deve” andare. Benedetto XVI “vuole” farlo andare, e si intende che la verità di fede è sempre superiore a un'ipotetica verità di ragione. Per pensarlo occorre crederci, ma credere qualcosa non significa che sia veramente così.
Altro problema è invece il dualismo religione scienza. Da una parte una spinge per fermare l’altra (ma anche per spronarla in alcuni casi), l’altra sembra spesso amorale (sempre ammettendo che debba avere una propria morale, o che siano i popoli a dargliela).
Religione e scienza, sul piano dell'offerta, si contendono la stessa domanda. Il bisogno è sempre quello: consolare e rimediare ai mali del mondo. Il conflitto è inevitabile, i metodi sono diversi, ma entrambe vogliono aggiustare le cose. Non a caso a qualcuno appare miracoloso anche un telecomando, se non sa spiegarselo.
Parlando di scienza, sei favorevole all’eutanasia?
Solo se rispetta la volontà del malato.
Parliamo un po’ di politica. Pacs e Dico per esempio. Innanzitutto sei favorevole o contrario?
Favorevole.
E che ne pensi dell’innaturalità, chiamata in causa e respinta, dell’essere omosessuale?
Penso che ciò che esiste in natura è di per sé naturale, in quanto risponde pur sempre a una legge di natura (intesa come “fisica”). Ma il problema non è questo. Il problema è confondere il comportamento immorale con il comportamento pericoloso. Ecco, non accetto che si voglia far passare per pericoloso il comportamento omosessuale con il pretesto di renderlo immorale. Pensare che l'omosessualità sia un pericolo, oltre che a generare psicosi infondate, non corrisponde alla realtà. Le persecuzioni iniziano così.
Ho letto che hai apprezzato la candidatura di Cacciari. politico/filosofo. Ma è possibile che tutti i filosofi siano solo di sinistra?
Su Cacciari ho cambiato idea. Buttiglione e Pera non sono di sinistra, dunque, anche la destra ha i suoi filosofi.
Sei stato preveggente nel giugno 2006: “Sputate pure sul correntone, tsé. Quando usciranno dai DS causa partito democratico converrà tendere una mano”. Ma tutto ciò è un bene o un male per la sinistra?
E' un male che il correntone scelga la sinistra radicale come interlocutore, ed è un male il Partito Democratico. Almeno questa è la mia opinione.
Non posso evitare di farti una domanda su Vallettopoli. Leggendo il tuo blog, si capisce che credi ci sia una certa ipocrisia nel mondo televisivo e non nel trattare l’argomento. O sbaglio?
C'è ipocrisia ovunque, merce talmente abbondante che a qualcuno poteva venire in mente di costruirci sopra un business.
Avresti pubblicato la foto di Sircana?
Solo su sua richiesta.
Le ultime domande, come consuetudine, sono le scelte e le domande frivole.
Libertà per Sofri. Favorevole o contrario?
E meno male che erano frivole, pensavo mi chiedessi chi buttare tra Paris Hilton e Britney Spears! Dico la verità quando dico che non ho seguito il caso Sofri. In generale posso dire che da quello che scrive mi pare che non costituisca un grande pericolo per la società, non più pericoloso di un Giuliano Ferrara, per dire. Ma forse qualcuno si aspetta che debba espiare delle colpe ideologiche.
Puoi scegliere. Vai alla manifestazione pro Dico o al Family Day?
Ci sarebbe da vincere la pigrizia. Sono favorevole sia ai Dico che alla famiglia, ma siccome i Dico difficilmente passeranno, scelgo il cavallo perdente.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Che è stato un piacere.
Per concludere la classica domanda alla Marzullo
I Latini dicono:
Peras imposuit Iuppiter nobis duas:
propriis repletam vitiis post tergum dedit,
alienis ante pectus suspendit gravem.
Hac re videre nostra mala non possumus:
alii simul delinquunt, censores sumus.
Giove ci impose due bisacce:
ci mise dietro quella piena dei nostri difetti,
e, davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri.
Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti,
e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.
Sono uno di quelli che si porta tutte le bisacce sul petto, comprese le sue.
Ringrazio ancora Forma Mentis e, a te che hai letto l'intervista dico, stai attento perchè il prossimo intervistato potresti essere tu! Dblk
Etichette: forma mentis, Le grandi interviste di Dblk
2 Comments:
Come al solito: una bella intervista.
Su Pera e Buttiglione, però...
"Oggi chiamano filosofi se stessi
gli insegnanti di filosofia..."
I.Fossati
Le donne, cazzarola, hai dimenticato di chiedergli delle donne! [Malvino]
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