Sa festa 'e su Prugatoriu
Il precedente post (che mi sembrava un "must"), serviva a spiegare le origini di Halloween, ma soprattutto a dividere in due un articolo che altrimenti non avrebbe letto nessuno. La storia che vi voglio raccontare è una storia che va contro ciò che televisioni, radio e giornali ci stanno proponendo i questi giorni dall'alto di un moralismo alla "Che-lentano", che parla di un Hallloween del tutto privo di radici nel nostro Paese e che sembra piuttosto essere un'abile trovata clownesca degli sponsor made in USA da scacciare come faceva Torquemada con i suoi contemporanei. Oltre a dover esprimere il mio dissenso contro questo moralismo che neanche il sopra citato molleggiato si vanta di proporre, devo aggiungere che c'è in Italia una ricorrenza nella quale si compiono gli stessi gesti (a volte) della festività irlandese. Quindi, benvenuti in Sardegna ed a Laconi (link a destra), terra di nuraghe, menhir e misteri. La festività in questo caso, caduta nel dimenticatoio nel resto di Italia, è quella dedicata ai defunti ed in particolare alle anime del Purgatorio. La tradizone sarda vuole infatti che ogni bambino come negli USA si rechi di casa in casa (meno frequentemente anche in negozi) per chiedere qualcosa (ogni genere di alimento) per le anime del Purgatorio ed invece della frase "trick or treat" si dice "Min di asa de prugatoriu?" (mi dai un po' di purgatorio). Nel caso della ricezione del bene si ringraziava ed in questo caso si diceva che le buone azioni dei parenti dei defunti rimasti in terra (quelli che davano i dolci, castagne, fichi secchi,...) servivano da passpartout per la meta finale delle anime; nel caso in cui invece si fosse manifestata la tirchieria di chi doveva dare, oltre al dispiacere dei defunti parenti, si spargeva, nel paese, la voce del locale Uncle Scrooge e questo bastava ed avanzava per avere un pessimo anno. Dblk
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