Dblk: accidere ex una scintilla incendia passim: A day at the races



A day at the races

Non si dovrebbe cadere nel banale, nei luoghi comuni più diffusi. Come quando i miei amici durante la caccia primaverile (quella che porta alla disperata ricerca di una ragazza) incontrando tre ragazze e rendendosi conto che erano straniere chiesero: "Di dove siete?" e loro "Svizzere" "Ah cioccolata!" fu la loro risposta (e meno male che già prefigurandomi la figura mi ero dato alla fuga). E' come quando dicono a noi italiani "Arivede'ci, pizza, ma'dolino, mafia". E così il taffico a Roma. Solo che il traffico di Roma risponde a tutti i luoghi comuni. Il post di oggi (ispirato alle due ore passate in macchina per fare una strada che di solito mi occupa solo trequarti d'ora di tempo) è un vademecum per chi non è di Roma ed abbia un giorno la malaugurata idea di guidare nella città dei Cesari. Come nei film appena esci di casa potresti sentire anche gli uccellini cinguettare, vedere la strada completamente vuota, sentire un'aria pulita (sentire a pelle perchè ultimamente lo smog a Roma è tale da sconsigliare qualsiasi indumento bianco). Poi di trovi difronte ad un bivio. Devi compiere determinate azioni tali che il tuo karma non ne risenta. Ci sono infatti almeno due costanti che ti indicano la tua giornata per strada. La prima la avverti, come una triste consapevolezza. Ti avvicini alla macchina, hai già le chiavi in mano, magari ci stai giocando e fischietti qualcosa (in fondo gli uccellini ti hanno dato una certa allegria). Sblocchi la sicura, stai per aprire la porta, quando ti rendi conto che un simpatico uccello ti ha lasciato il suo biglietto da visita e da lì già capisci che sarà una giornata di merda. E di solito poi il ricordo si ubica in prossimità della maniglia per aprire lo sportello (il tuo se sei da solo, l'altro soprattutto se sei in compagnia). La seconda costante la vedi. Sei appena salito in macchina e avrai fatto quei 50 metri che ti portano inevitabilmete al primo semaforo rosso (questa non è una costante, ma una variabile abbastanza frequente che ti annucia che il tuo tragitto sarà costellato dei suoi compagni dello stesso colore). Sei fermo al semaforo quindi e da lontano, (non essendo tu il primo della fila perchè questo ti darebbe il modo di scappare e così non potresti affrontare la prova) inizi ad intravedere una figura che si avvia verso la tua macchina ignorando completamente le altre. La cadenza militare, lo sguardo fisso su di te, un accenno di sorriso. Poi l'uomo nero di ogni driver si accosta e ti fa il gesto di volerti pulire il vetro. Ed è lì che devi scegliere la giusta strada. Se gli dici sì (dipende poi anche da quanto gli dai) la tua giornata andrà abbastanza bene. Se invece hai la malaugurata idea di rifiutare la sua prestazione (perchè in fondo sta per piovere, il parabrezza è pulito, non sopporti l'individuo) stai certo che nonostante la tua educazione, appena allontanatosi da te, questo inizierà a bisbigliare qualcosa di incomprensibile ed infine scomparirà con un sorriso alla joker. In realtà dentro di te stai ridendo per l'euro risparmiato e solo dopo ti accorgerai degli effetti del bisbiglio. Avendo quindi scelto le due opzioni errate ti ritrovi nel traffico dal niente: la strada che sembrava vuota fino all'incrocio prima si rivela intasata e pensi di essere il Jim Carrey di The Truman Show. Ed è a questo punto che inizia la fase di car-driver-watching. Essendo completamente fermo inizi ad osservare la fauna locale. Il primo che noti è il classico uomo alla tua sinistra con una mano sul volante e l'altra chiusa a pugno, eccezion fatta per l'indice intento a cacciare prede nel suo naso. Schifato, ma divertito, ti giri dall'altra parte, davanti a te sulla destra, dove vedi una ragazza, di solito molto carina, intenta a cantare e lì trovi lo scopo dei prossimi cinque minuti: cercare di capire che canzone stia cantando leggendo il labiale e cercando di evitare figuracce. Figuraccia che dato il karma oramai nero come la pece, non puoi evitare ed è inutile che cerchi di fare il vago alzando la testa o spostando leggermente lo sguardo tanto lei lo ha capito; ed inoltre dato che hai abbassato il finestrino per cercare di captare un suono, il tuo vicino a destra, un ragazzo tuo coetaneo, ti ammicca e ti dà il massimo sostegno continuando ad ammiccare (e lì o pensi che sia una comparsa di Will e Grace o metti la sicura avendone la certezza) . Impaurito e allo stesso tempo certo di essere anche tu osservato, dai inavvertitamente un colpo al clacson che così suona. L'errore più grande che potevi commettere soprattutto ora che hai i nervi a fior di pelle dopo la mezzora passata in un metro di strada. Dal tuo beep inizia una cascata di suoni che dopo una mix di caos diventano motivetti da stadio e quando disperi che questo frastuono finisca interviene il deus ex machina chiamato clascon da TIR che impaurisce tutti e riporta la calma. Sei ancora nel traffico e continui il tuo car-driver-watching ed inizi a diventare un esperto: sai che dove c'è una lancia Y, una smart, una lupo, una polo, dentro ci sarà sicuramente una ragazza bellissima; se vedi una pegeout 206, una punto, una citroen, ma soprattutto una golf vecchia, è molto probabile incontrare il tipico coatto romano. Quando stai per prendere la decisione di scrivere un'enciclopedia su questi animali, si libera un posto davanti a te che conduce ad uno sbocco libero dal traffico, con tanto di luce divina e coro angelico che sottolineano il tutto. Deciso riaccendi la macchina e parti, quando improvvisamente sei costretto ad inchiodare per colpa di una golf. Le golf. Autisti di qualsiasi età, genere, razza che una volta entrati nella macchina del popolo ampiano il loro ego a livelli inimagginabili. Odio puro. E oramai dato che sei un esperto del settore tracci un profilo dell'autista della golf. Le costanti di questi individui sono: la forte velocità, una musica discreta (tum tum tum tum) e ad alto volume, la volontà di essere i primi di tutti e per questo costantemente attaccati al tuo paraurti alla ricerca del sorpasso impossibile (ed è in quel momento che vedi il sereno, perchè hai la complicità di tutti gli altri autisti e formi una testuggine di romana memoria per impedire questa azione alla golf a meno che non compia uno stunt da applausi). E dopo tutto questo casino, una volta superate le ultime difficoltà (i pedoni suicidi, il giro d'Italia, i camion), ti ritrovi infine alla tua meta. Felice, come nel sabato del villaggio anche se sai che poi verrà lunedì e dovrai tornare a guidare nell'ora di punta (e non ci sono le ore furbe quelle libere da veicoli. Ricordati che tutti la pensano come te!). Scusate lo sfogo. Dblk
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6 Comments:

At ven mag 19, 04:20:00 PM 2006, Anonymous Anonimo said...

oh... sarà un luogo comune, ma io tutte le volte che sono venuto a roma ho rischiato la vita perché mi sono azzardato ad attraversare la strada sulle striscie...

 
At ven mag 19, 05:49:00 PM 2006, Blogger Associazione ImperiaParla! said...

Eppure io non ho mai avuto problemi a Roma.
Muro Torto... Baldo degli Ubaldi..Policlinico..che bello ripensarci!!

 
At ven mag 19, 05:49:00 PM 2006, Blogger Associazione ImperiaParla! said...

E' che non guidavo io...

 
At ven mag 19, 09:12:00 PM 2006, Anonymous Anonimo said...

scusa dibì, ma hai cambiato l'olio? perché ormai sei fritto. ehehehe :)

 
At sab mag 20, 03:13:00 PM 2006, Blogger derbeer said...

Accidenti, sei proprio incazzato!
Beh, tranquillizzati, il traffico di Milano non è poi tanto meglio.
La mia fortuna è che lavoro in provincia, a 10 minuti da casa. Però da qualche anno ho dovuto cambiare strada perchè una mattina ci ho impiegato 40 minuti per fare la stessa strada che non è più di 3 km!
Ieri anch'io ho avuto da ridire con una Golf in tangenziale, mi ha sorpassato anche se c'era la coda...

 
At mar mag 23, 04:39:00 PM 2006, Blogger Dblk said...

@Velenero: grande errore! Se non c'è un semaforo è un'avventura attraversare (le strisce per i romani sono macchie sull'asfalto).
@Ed: Roma è bellissima (se un giorno torni ti faccio da guida). Il fatto che non guidavi tu spiega molto.
@Ame: incasso, perchè la ragione sta dalla tua.
@Derbeer: le golf sono un problema mondiale. Ciao, Dblk

 

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