No va beh, questo no
Senza troppi giri di parole, a tutto c'è un limite. Non si parla di Italia, ma di USA. Dice: "allora a te che ne frega?". Mi interessa perchè a volte bisogna capire dove la decenza debba prevalere sulle trovate pubblicitarie/commerciali. In breve Bruce Rheins e Dawn Westlake hanno depositato la richiesta di brevettare il nome "Jesus Juice" come dicitura per una bottiglia di vino: fino a qui nulla di strano anzi un repetita già sentita in passato. La trovata che non appoggio sta nell'immagine dell'etichetta: dato il nome Jesus Juice, ci si potrebbe aspettare una scena tratta dall'Ultima Cena. Niente di tutto questo. Il marchio del vino riproduce una crocifissione dove al posto di Gesù, è rappresentata la figura di Michael Jackson a braccia aperta che simula la condanna a morte più famosa della storia (cfr foto). La brillante idea nasce dagli atti del processo che vedevano Jackson imputato per pedofilia e che citano una dichiarazione del cantante secondo cui le bevande (alcoliche) somministrate ai bambini che soggiornavano a Neverland erano un "Jesus Juice". 1°: paragonare Michael Jackson a Gesù è fuori ogni decenza. 2°: il significato che si attribuisce è sbagliato: se da una parte il cantante lo avrebbe usato per drogare dei bambini, per i cristiani il vino dell'Ultima Cena simboleggia un nuovo patto con Dio, una fonte di speranza e gioia. 3°: questa nuova trovata è forse da inserire nel filone fantasy di Dan Brown, delle varie chiese pseudo cristiane, degli attacchi alla Chiesa che soprattutto negli USA hanno il fine di disperdere gli elettori, di non mantenere una visione comune. Talvolta tirare il freno di emergenza salva la vita. Dblk
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